Può accadere, nella prassi quotidiana, di ricevere per errore, da un presunto fornitore, fatture per servizi o abbonamenti (per esempio, da compagnie telefoniche) mai richiesti. Sia il fornitore, sia il supposto acquirente, che ipotizziamo essere una persona fisica, ricevente la fattura, evidentemente debbono porre rimedio all'accaduto.

Per tutte le operazioni che dopo il 1.07.2017 sono transitate dal regime ordinario a quello della scissione dei pagamenti in caso di variazione dell'imponibile o dell'imposta, il fornitore, nell'emettere la nota di variazione, deve tener conto del regime IVA applicato alla fattura originaria che deve essere modificata.

Le cartelle notificate tramite PEC sono illegittime e devono essere annullate se contengono, come allegato, un file con formato .pdf e non .m7p. Secondo l’elaborazione della Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia (sentenza n. 204/2017) solo il file in formato .mp7 garantirebbe le garanzie tipiche della raccomandata tradizionale.

A stabilirlo è la Corte di Cassazione, con l’ordinanza 27.09.2017, n. 22531, secondo cui la riduzione della tariffa compete per il solo fatto che il servizio di raccolta non venga poi svolto, ovvero effettuato in grave difformità rispetto alle modalità regolamentari relative alle distanze e capacità dei contenitori e alla frequenza della raccolta.

La Cassazione, confermando l’orientamento già espresso con l’ordinanza n. 20427/2017 e la sentenza n. 6743/2015, ribadisce che per le società cancellate prima del 13.12.2014, l’accertamento è da ritenersi illegittimo. L’estinzione della società, prima del giudizio di primo grado, rende inammissibile il ricorso presentato dall'ex liquidatore.

Il D.M. 21.06.2017 disciplina le modalità di attuazione della normativa di cui al D.L. 28.03.2014, n. 47, individuando come e quando il conduttore della casa popolare può riscattare l’alloggio sociale, dettando altresì le regole per la fruizione del credito d’imposta riconosciuto al proprietario che vende l’abitazione.

La prassi quotidiana registra atti impositivi, notificati a professionisti contabili, nei quali si presume l’onerosità di alcune prestazioni che, in realtà, sono rese gratuitamente. La predisposizione di lettere di incarico professionale ove si evinca chiaramente la gratuità della prestazione, può considerarsi un valido elemento probatorio.

La Commissione norme di comportamento AIDC sostiene che la presunzione di distribuzione occulta degli utili accertati ai soci di S.r.l. a ristretta base societaria opera solo qualora il maggior reddito imponibile accertato in capo alla società implichi una comprovata esistenza di corrispondenti disponibilità finanziarie.

L'art. 1, c. 56 L. 28.12.2015. n. 208 ha introdotto una nuova agevolazione consistente nella detrazione IRPEF pari al 50% dell'IVA da fruire in UNICO in 10 quote annuali di pari importo. Il beneficio, originariamente previsto fino al 31.12.2016, in sede di conversione del D.L. 30.12.2016, n. 244, è stato prorogato fino al 31.12.2017.

Idonei riferimenti difensivi proposti dal contribuente sono in grado di dimostrare la mancata percezione degli utili, se l'ufficio non è in grado di apportare elementi positivi di dimostrazione dell’avvenuta distribuzione. È questo uno dei principi offerti nell'ordinanza della Corte di Cassazione 20.01.2016, n. 923.