Debutto al buio per le regole introdotte dall'art. 2 D.L. 50/2017. La novità è in vigore dal 24.04.2017, ma le criticità sono diventate pienamente operative solo con lo scoccare del nuovo anno. Urgono chiarimenti (che potrebbero arrivare a breve) per le fatture differite e per quelle 2017, arrivate oltre l'ultima liquidazione dell'anno.

Spesometro bocciato senza appello è il giudizio che emerge dalle prime 1.300 risposte (in rappresentanza di 81.100 pratiche) al sondaggio promosso da ANC - Associazione Nazionale Commercialisti - e Confimi Industria. Non si è trattato di un "click e via", ma la fatturazione elettronica obbligatoria dal 2019 potrebbe essere pure peggio.

Fatturazione elettronica generalizzata, compreso l'obbligo di autofattura-denuncia attraverso il SDI per chi non riceverà le fatture nel formato appropriato, e spesometro transfrontaliero mensile. Queste le novità dell'art. 77 del DDL Bilancio 2018 che, dichiarazioni a parte, porteranno a 16 le comunicazioni telematiche infrannuali.

Problemi tecnologici e sicurezza dati a parte, una delle criticità interpretative più significative della nuova comunicazione dati fatture ha riguardato e riguarda la codificazione della controparte, in particolare quando non residente e dotata anche di posizione Iva in Italia. Problematica, invero, mai affrontata nella precedente polivalente.

Iper ammortamento e Sabatini al 3,575% per gli investimenti in “Industria 4.0” hanno formato oggetto di 2 recenti interventi: l’uno normativo, con la proroga al 30.09.2018 della finestra condizionata entro cui effettuare gli investimenti; l’altro di prassi che sviscera gli impatti sulla Sabatini di un’eventuale interconnessione differita.

L'estensione dell'ambito applicativo della disciplina della scissione dei pagamenti, riguarda anche le prestazioni di servizi soggetti a ritenuta. La novità non interessa solo i professionisti, ma anche agenti e altri intermediari e va coordinata con altri istituti come quello dell’esenzione, della non imponibilità e del plafond.

Con la circolare n. 16/E/2017 l’Agenzia ha rotto gli indugi fornendo una prima serie di chiarimenti sulle sanzioni da reverse charge post revisione ex D.Lgs. 158/2015. Nonostante alcune apprezzabili precisazioni, rimane un impianto che, facendo salva la detrazione, colpisce pur sempre gli errori ancorché non incidenti sul versamento dell’imposta.

I primi tre articoli della “manovrina” correttiva sono inaccettabili. L'hanno sostenuto l'Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) e Confimi Industria in un comunicato che dà conto di una corposa e argomentata denuncia presentata alla Commissione UE per evidenziare le troppe criticità legate alle nuove regole sulla detrazione dell’Iva.

Con la risoluzione 7.04.2017, n. 45/E, che istituisce i relativi codici tributo, si chiude il cerchio sulle novità in vigore dal 1.04.2017 per l’assolvimento dell'Iva da estrazione dei beni dai depositi fiscali Iva per il caso di utilizzo o commercializzazione in Italia (art. 50-bis, c. 6 D.L. 331/1993 come modificato dal D.L. 193/2016).

Nel Fisco, come in fisica, vale il principio di conservazione della massa. Gli adempimenti non si distruggono; nella migliore delle ipotesi si trasformano e rimangono. Potremmo riassumere così l’epilogo (momentaneo) delle reazioni generate dalle semplificazione propinate dal D.L.193 e in particolare (ma non solo) dalla recente vicenda degli Intra.